Celebrazioni del centenario dalla nascita di
FRANCO BASAGLIA
A cura della Fondazione Gigi Ghirotti Genova
Uno spettacolo a scopo benefico. Oddio, non sarà uno spettacolo sulla morte? Con “C’è vita, finché c’è vita” in realtà siamo qui a parlare di…vita. Di quella vita che si infiamma di intensità proprio quanto scopri che finisce. Della storia di tante persone che passano dalla scoperta di un male definitivo alla rabbia, dalla rabbia alla consapevolezza di una presa viva sulla vita. Insomma di quelle vite “fatte, fatte così”. Che, diventano presenti a se stesse quando escono con coraggio dal paradosso di esistere. Lo spettacolo di e con Raffaele Casagrande per la regia di Antonio Tancredi che ha debuttato al Teatro della Tosse lo scorso aprile, è in realtà un progetto. Un progetto che ha voluto partire dalla scuola per raggiungere il teatro. Dagli incontri con gli studenti delle superiori sui temi del fine vita, delle cure palliative e del volontariato per provare a costruire assieme una società più etica ed empatica, oltre che per sviluppare una maggiore consapevolezza su queste tematiche in termini anche di impegno personale. Lo spettacolo teatrale è uno degli appuntamenti che celebrano i 40 anni di attività della Fondazione Gigi Ghirotti Genova ETS, per questo, rappresenta la scoperta individuale e collettiva di come la vita possa essere nitida e comprensibile proprio nel momento in cui si impara a convivere con quella che chiamiamo morte. E ad amarla, la vita, nel senso non proprio etimologico ma sicuramente puntuale di “a mors”, ovvero di privazione della morte.
Lo spettacolo “C’è vita finché c’è vita” di Raffaele Casagrande sottolinea l’importanza di garantire ai malati il rispetto della dignità, l’autonomia e la libertà di scelta. Principi propri della Legge Basaglia. La chiusura dei manicomi e lo sviluppo dell’assistenza domiciliare, sono entrambi motivati dalla volontà di promuovere una maggiore inclusione sociale, favorendo la diffusione di una visione più umana e solidale della salute mentale e del fine vita. Dove la persona è al centro.
La chiusura dei manicomi è necessaria per superare l’isolamento e lo stigma associati alle malattie mentali e per favorire la riabilitazione e il reinserimento sociale dei pazienti. Allo stesso tempo, lo sviluppo dell’assistenza domiciliare per i malati terminali permette loro di trascorrere gli ultimi giorni della loro vita nel comfort e nella familiarità del proprio ambiente domestico, accanto alle persone care.
Raffaele Casagrande
autore attore regista
Antonio Tancredi
regista
“La società, per dirsi civile, dovrebbe accettare tanto la ragione quanto la follia.”
franco basaglia
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