Dieci anni di passione per l’arte, di grandi progetti e anche di grandi soddisfazioni: così lo scorso ottobre, in un oratorio di San Lorenzo strapieno per l’occasione, è stato presentato il libro “Dalla calce della Fornace Bianchi ai dipinti di Gino Grimaldi” di Luca Nanni e Daniela Pittaluga.
Il libro è edito da Ecig come prima pubblicazione della collana “Quaderni FBC” e raccoglie le esperienze di conservazione del patrimonio storico-culturale intraprese a Cogoleto a partire dal 2007.
Narra in particolare – anche attraverso immagini e contenuti interattivi leggibili da smartphone e tablet grazie ai codici QR al posto delle illustrazioni – le vicende che hanno portato a realizzare progetti significativi di salvaguardia come il recupero dell’antica Fornace Bianchi con la sua musealizzazione e il primo intervento di messa in sicurezza dei dipinti murali realizzati da Gino Grimaldi nella chiesa di Santa Maria Addolorata all’interno dell’ospedale psichiatrico di Pratozanino.
«Si tratta di un percorso che ha coinvolto tantissime persone e associazioni – spiega Luca Nanni – un iter non semplice ma ricco di soddisfazioni. Le opere all’inizio erano in condizioni molto precarie, ed è stato fatto un grande lavoro anche se non ci sentiamo dei “salvatori”: non siamo che piccoli pezzi di un puzzle importante che il paese ha costruito negli anni. Queste opere appartengono alla popolazione».
«Siamo partiti dal recupero della Fornace Bianchi – conclude Daniela Pittaluga – per poi approdare a un discorso ancora più complesso, ovvero quello che riguarda le opere di Gino Grimaldi sulle pareti della chiesa dell’ex manicomio di Pratozanino. I lavori non sono finiti: le opere sono state messe in sicurezza, adesso bisogna trovare i fondi per il restauro».
Il libro – scritto con la collaborazione di moltissimi cogoletesi e associazioni del paese – costa 18 euro e si può acquistare nei punti vendita di Giglio, Rolla, Mille Idee e Fahrenheit 451.
Valentina Bocchino
Cogoleto Live e A.C.C.O. sono onorate di aver preso parte al progetto su Gino Grimaldi