Nella giornata di Sabato 7 Maggio si è verificato nei cieli cogoletesi (ma il fenomeno è stato registrato almeno da Genova sino a Savona) uno spettacolo poco comune, il fenomeno ottico dell’alone solare.
Quali sono gli ingredienti per la genesi di questo bellissimo fenomeno atmosferico? In realtà non sono tanti: il Sole o la Luna piena (o comunque oltre la fase del quarto) abbastanza alti sull’orizzonte e una bella coltre di nubi cirriformi, preferibilmente cirri o cirrostrati anche se qualche volta vanno bene i cirrocumuli. Cosa accade quando questi elementi si mescolano?
La luce solare (o lunare) viene rifratta dagli innumerevoli cristalli di ghiaccio che compongono queste belle nuvolette. Va ricordato infatti che abitano almeno a circa 5000 metri sopra la nostra testa e che i cristalli che le compongono sono di abito esagonale e sono disposti in modo casuale. Tuttavia un certo numero di essi per l’osservatore a terra è sempre perpendicolare alla luce: in tale maniera il raggio che entra nel cristallo esagonale viene rifratto cioè deviato di un certo angolo (circa 22° oppure 46°).
In tale maniera siccome la luce è un’onda elettromagnetica, accade che cambi la sua lunghezza d’onda e velocità, per cui assistiamo proprio a 22° dal Sole alla formazione di un alone dai colori tenui dell’arcobaleno che assomiglia a una sorta di grossa aureola che circonda la nostra Stella (esiste anche l’alone a 46° ma è ancora più raro).
Il fenomeno nonostante abbia una genesi relativamente semplice non è comune poiché sono richieste la presenza di grossi banchi di nubi cirriformi e non di sparse nuvolette insufficienti per generare il fenomeno. La presenza di questi vasti banchi peraltro è un interessante indice meteorologico poiché anticipa spesso l’arrivo di perturbazioni.
Daniel Rossi